Francesca Borghi

Psicologa, psicoterapeuta di coppia e familiare, ipnoterapeuta

Le storie terapeutiche sono racconti semplici e brevi che hanno lo scopo di aiutare i bambini dai tre agli undici anni a superare particolari difficoltà che possono presentarsi durante la normale crescita. Ogni bambino durante lo sviluppo si trova davanti a piccoli o grandi disagi. A causa di episodi che fanno parte delle comuni esperienze del bambino, come la nascita di un fratello o l’inserimento nella scuola, altre volte per episodi che sono fonte di stress e che richiedono al bambino particolare capacità di adattamento e lo sviluppo di nuove risorse dentro di se, come le difficoltà sociali con gli amici, difficoltà di rapporto col mondo degli adulti, o eventi più traumatici come la separazione dei genitori, la morte di un adulto importante nel contesto familiare, si creano disagi inevitabili che condizionano la vita quotidiana e il normale equilibrio psicofisico.

Ma questi disagi sono fondamentali perché rappresentano quei passi di crescita che portano verso la maturità. Una difficoltà può renderci più forti, quando stimola in noi l’utilizzo di una nostra risorsa, aumentando la nostra consapevolezza e la nostra autostima. Ma una difficoltà può renderci più deboli, quando genera in noi la convinzione di non avere risorse per superare l’ostacolo che abbiamo davanti, abbassando così la nostra autostima. È qui che la storia terapeutica interviene, indicando quale strada seguire per ritrovare dentro di sé le risorse necessario, aumentare la propria autostima e sorridere alle difficoltà superandole.

La forza della storia terapeutica sta nel modo in cui viene costruita. Essa si basa su una breve intervista da fare al bambino che mira a conoscere con poche domande la sua simbologia inconscia. L’intervista ci aiuta a comprendere quali simboli usa l’inconscio di quel particolare bambino per rappresentare il concetto di crescita, di forza, di superamento della difficoltà, oltre che la difficoltà stessa. Ad esempio a volte la paura viene rappresentata inconsciamente come una stanza buia, altre volte come un bosco fitto dal quale non si può uscire, mentre il superamento della paura è rappresentato dall’apertura della finestra nella stanza che lascia entrare aria e luce o la comparsa di un sole alto e luminoso nella foresta che permette di intravedere la via di uscita tra gli alberi. L’inconscio ha il suo modo, molto personale, di tradurre in immagini tutto ciò che contiene. La storia terapeutica si avvale di quelle stesse immagini, individuate attraverso l’intervista al bambino, si fonda su di esse, le fa diventare racconto e lascia che l’inconscio del bambino le assorba, ricevendo così l’indicazione valida da seguire per superare quello scalino rappresentato dalla difficoltà per proseguire nel suo sviluppo. Fondamentale è che la costruzione della storia terapeutica si basi proprio sulla simbologia inconscia del bambino in modo da essere facilmente riconosciuta dall’inconscio come soluzione a quello specifico problema: in questo modo è come se imparassimo a parlare lo stesso suo linguaggio inconscio. Per questo motivo è molto importante prestare grande attenzione all’intervista iniziale, che dovrà essere breve ma molto particolareggiata. Questo tipo di costruzione della storia terapeutica la avvicina alle metafore ipnotiche, anch’esse costruite allo stesso modo.

La grande efficacia della storia terapeutica deriva anche dallo stato mentale che il bambino raggiunge durante il racconto. I bambini hanno una grande facilità di raggiungere uno stato di trance, visto come stato di rilassatezza fortemente focalizzato sullo stimolo che si ha davanti. I bambini vanno facilmente in trance quando disegnano, quando si perdono nei loro giochi, quando guardano un cartone animato in televisione o quando ascoltano una storia. Ne è prova il fatto che quando, in una di queste situazioni, vengono richiamati sono così “assorti” da non rispondere: sono in trance. La trance è quello stato mentale nel quale l’inconscio risulta maggiormente ricettivo. Poiché durante il racconto della storia terapeutica i bambini raggiungono quello stato di trance, l’inconscio sarà ancora più in grado di assorbirla.

Grazie alla storia terapeutica è possibile stimolare i bambini a superare difficoltà di gestione della rabbia, della paura, della gelosia, affrancarsi dalla timidezza, migliorare la propria concentrazione e la propria memoria, anche in presenza di difficoltà cognitive particolari, risolvere conflitti con bambini e adulti, imparando a relazionarsi in contesti sociali, apprendendo la tolleranza, mitigando l’egocentrismo, imparare l’educazione sentimentale ed affettiva, creando così in loro la capacità di stare insieme ed essere solidali, di amare ed essere amati in modo sano.

Francesca Borghi

Psicologa, psicoterapeuta di coppia e familiare, ipnoterapeuta